Permangono criticità significative nella gestione dei servizi socio-sanitari per le persone con disabilità a Torino secondo l’Ufficio H della UilP Piemonte. “I processi di co-programmazione e co-progettazione spesso si limitano a consultazioni formali, escludendo il reale coinvolgimento di associazioni, famiglie e persone direttamente interessate. Inoltre, i progetti individualizzati risultano rigidi, impedendo percorsi di autonomia e sovraffollando le strutture”. A sottolineare tali problematiche è lo psicologo, dott. Marco Bellagamba, responsabile dell’Ufficio H UilP Piemonte di Torino, come riflessione sui recenti incontri relativi al rinnovo della convenzione tra la Città e l’Asl locale.
“Altre problematiche – sottolinea lo psicologo – riguardano il passaggio all’età adulta, che lascia le famiglie senza un riferimento chiaro tra neuropsichiatria infantile e servizi per adulti, e la gestione dei bisogni complessi, aggravata dalla frammentazione dei servizi sanitari. Anche il servizio di affido diurno considerato un esempio virtuoso, soffre di carenze nella formazione e nel supporto agli affidatari, con un impatto negativo sull’equità e sull’efficacia”.
Tuttavia, vi sono segnali positivi. “Il D.Lgs. 3 maggio 2024, n. 62 – spiega il responsabile dell’Ufficio H di Torino – ridefinisce il concetto di invalidità civile, aprendo la strada a un approccio più inclusivo e aggiornato. Inoltre, la volontà collaborativa espressa da Comune e Asl lascia intravedere la possibilità di un dialogo costruttivo”.
Il dott. Bellagamba, in conclusione, evidenzia “l’urgenza di un cambio di prospettiva: la nuova normativa offre un’occasione unica per ripensare i servizi, ma è fondamentale includere le voci delle persone con disabilità, delle loro famiglie e dei loro rappresentanti. Solo così potremo costruire un sistema equo, centrato sull’autonomia e sulla crescita personale.”