Si è tenuta oggi 26 luglio, un’audizione dell’intergruppo parlamentare sulla cronicità e Spi, Fnp, Uilp sul Piano Nazionale delle Cronicità.
Per la Uil Pensionati ha partecipato la Segretaria nazionale Francesca Salvatore, mentre per l’intergruppo erano presenti, tra gli altri,, la Senatrice Paola Boldrini e il Deputato Nicola Provenza, costituenti del gruppo.
“La cronicità -ha dichiarato la Segretaria- è un’area in graduale crescita, che colpisce soprattutto la popolazione anziana e comporterà un notevole impegno di risorse, richiedendo continuità di assistenza per periodi di lunga durata e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali e necessitando di servizi residenziali e territoriali finora non sufficientemente disegnati e sviluppati nel nostro Paese.
Le malattie croniche, come lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria, i disturbi del sonno, il diabete, l’obesità, la depressione, la demenza, l’ipertensione, colpiscono l’80% delle persone over 65 anni e spesso si verificano contemporaneamente.
Secondo i dati dell’ISTAT nel 2019, più di un anziano su due, (circa 7 milioni di persone) presenta multi morbilità, riferendo almeno tre patologie croniche.
Dobbiamo contrastare con forza il concetto -ha affermato Francesca Salvatore- del “compatibilmente con la disponibilità delle risorse”, perché noi crediamo convintamente che sulle cronicità occorra investire per prevenire.
A distanza di quasi 5 anni dall’Intesa Stato Regioni sul Piano nazionale delle cronicità di settembre 2016 le azioni previste dal Piano si sono sviluppate a rilento e a macchia di leopardo tra le varie Regioni che lo hanno recepito ma con tempi e modalità differenti.
A nostro avviso si è ancora lontani dall’obiettivo di una presa in carico efficace dei pazienti cronici fondata su una forte integrazione tra l’assistenza primaria e le cure specialistiche, sull’assistenza a domicilio, sull’utilizzo a regime degli strumenti tecnologici come la telemedicina.
La pandemia, inoltre, ha impattato sull’erogazione delle prestazioni ordinarie, a partire dalle persone con cronicità, mettendo in evidenza tutta la fragilità del sistema di presa in carico territoriale e ospedaliera.
Sulle cronicità è necessario anche un confronto permanente e una condivisione tra tutti gli attori sociali.
Sulle cronicità è opportuno puntualizzare alcuni importanti concetti che vanno sviluppati e che per brevità di tempo riassumiamo per titoli: garantire su tutto il territorio nazionale i Livelli Essenziali di Assistenza in modo tale da assicurare servizi omogenei a tutti i cittadini in tutte le aree del Paese, nelle grandi città, nei piccoli centri, nelle aree interne più disagiate; l’attuazione del Piano Nazionale delle Cronicità deve diventare un Livello Essenziale di Assistenza del servizio sanitario nazionale; valorizzare la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità; utilizzare personale formato e qualificato; garantire una maggiore integrazione tra sanità e sociale; fissare un adeguato finanziamento per le cronicità.
Fondamentale diventa il valore della prevenzione e mantenere uno stile di vita sano.
È utile ricordare a proposito che siamo l’unico Paese a non avere ancora una Legge nazionale sull’invecchiamento attivo.
Dobbiamo ribadire che alla base vi deve essere una sanità ad accesso universale, dal funzionamento efficiente ed efficace al passo con i tempi, che eviti gli sprechi.
Va ribadito , inoltre, come non sia più rinviabile una Legge Nazionale per la non autosufficienza che unitariamente UILP, SPI e FNP chiediamo da anni. Una Legge che aumenti in modo significativo le risorse e assicuri in ogni parte del Paese prestazioni, sostegni e servizi adeguati e uniformi, riducendo le attuali disuguaglianze tra Regioni e anche all’interno delle stesse Regioni.
Contemporaneamente, va potenziata l’assistenza sociosanitaria territoriale e va profondamente innovato il modello delle strutture residenziali socio sanitarie con la sperimentazione di residenzialità alternativa.
In tal senso, e concludo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’occasione storica che non dobbiamo sprecare per la costruzione del sistema dell’assistenza socio-sanitaria territoriale al passo con i tempi ed in grado di dare risposte rapide e concrete ai bisogni di salute e assistenza.
26 luglio 2021